sabato 19 giugno 2010

Una Biblioteca più povera

La Biblioteca comunale di Pedrengo negli ultimi anni aveva raggiunto livelli di eccellenza. Ora, purtroppo, le scelte dell’amministrazione comunale la stanno impoverendo sempre più. Da inizio anno, infatti, l’offerta della nostra Biblioteca ha subito diversi tagli: è stato tolto il secondo quotidiano nazionale più grande d’Italia per diffusione e numero di lettori (La Repubblica). Inoltre, anche molti periodici e riviste femminili, sportive e di elettronica. Si tratta di una scelta che va nella direzione opposta rispetto a quanto previsto dal Manifesto delle Biblioteche dell’UNESCO che afferma: “La biblioteca pubblica, via di accesso locale alla conoscenza, costituisce una condizione essenziale per l'apprendimento permanente, l'indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell'individuo e dei gruppi sociali (…). Perciò, l'UNESCO incoraggia i governi nazionali e locali a sostenere le biblioteche pubbliche e a impegnarsi attivamente nel loro sviluppo”. Guardando ai fatti, purtroppo, Pedrengo sta subendo un’involuzione e speriamo che non ci si nasconda dietro a scusanti economiche fuori luogo perché i costi in questione sono irrisori. Vale la pena di chiedersi se chi amministra ora conosca il valore culturale e biblioteconomico dell’emeroteca. I dubbi sono parecchi. Come se non bastasse, l’attuale amministrazione ha un’altra sorpresa: per usare internet in biblioteca bisognerà pagare, mentre finora era sempre stato gratis. Anche questo si scontra con quanto dice il Manifesto UNESCO: “In linea di principio, l'uso della biblioteca pubblica deve essere gratuito”. Inoltre, il Manifesto IFLA (Federazione mondiale di associazioni di biblioteche) per internet dice: “L'accesso a Internet nelle biblioteche e nei servizi informativi dovrebbe essere gratuito, come gli altri servizi di base”.

1 commento:

  1. Saluti!
    Grazie per aver prestato attenzione al mio avviso.
    Data la sua importanza, questo avviso è sovvenzionato in modo che arrivi alla persona giusta.
    Sono Ana María, di Tarragona, un ammiraglio in pensione, in terapia intensiva per malattia.
    A causa di questa malattia e di ciò che rivelano i miei esami medici, la mia sopravvivenza è limitata.
    Poiché non ho famiglia, il mio padre ecclesiastico e guida spirituale mi raccomanda di donare la mia eredità per ottenere il favore divino per le attività in cui sono stato coinvolto durante la mia carriera.
    A tal fine, desidero collocare il mio bichon Mila, che è stato la gioia della mia vita negli ultimi anni, presso una famiglia, e una somma di 317.000 euro che, oltre a fornire le cure necessarie per Mila, sarà utilizzata per aiutare i bambini poveri e i senzatetto.
    Per aiutarmi a compiere questa missione, vorrei chiedere a chiunque sia interessato di contattarmi via e-mail per una conversazione franca e onesta.
    Grazie mille.
    anamariajulio38@gmail.com

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