mercoledì 10 febbraio 2010

Pedrengo: Uniti per il Cambiamento non esprime voto favorevole alla mozione "Acqua bene comune"

Nel Consiglio comunale dello scorso lunedì 8 febbraio 2010 si è discussa anche la mozione presentata da Insieme per Pedrengo “Acqua bene comune”, una mozione sul problema della privatizzazione dell’acqua. La gestione del servizio idrico integrato è stato di recente modificata prevedendo l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società a partecipazione mista. Nella mozione si affermava che l’acqua è un bene comune, indispensabile all’esistenza degli esseri viventi, fonte insostituibile di vita. L’acqua costituisce pertanto, un bene dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti. L’acqua è un diritto inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti. Oggi iI problema dell’accesso all’acqua va assumendo una sempre maggiore l’importanza a livello mondiale in relazione all’enorme perdita di vite umane causata dalla sua mancanza. Tale problema, già nel quadro attuale, ma sempre più in prospettiva, rappresenta se non affrontato democraticamente secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l’ambiente, una causa scatenante di tensioni e conflitti all’interno della comunità internazionale. Pertanto il servizio idrico integrato, oltre a rispondere ai principi di efficienza, efficacia ed economicità, deve necessariamente rispondere ai requisiti di accessibilità, universalità e sostenibilità ambientale. E’ necessario sottolineare che non esiste nessuna norma europea che sancisce l’obbligo per le imprese pubbliche di trasformasi in società private. Insieme per Pedrengo richiamava all’attenzione del Consiglio Comunale, della Giunta e del Sindaco il problema dell’acqua ed indicano una serie di azione propositive da attuare per sensibilizzare i cittadini e gli amministratori pubblici al risparmio idrico, tra i quali:
· Confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà.
· Avviare una campagna informativa per formare nell’opinione pubblica cittadina una consapevolezza e una cultura dell’acqua come diritto e bene comune da tutelare e garantire; rendendo noto, attraverso il sito del comune, i risultati dei periodici esami svolti dal servizio idrico sulle caratteristiche dell’acqua per informare correttamente i cittadini e motivarli così all’uso dell’acqua del rubinetto.

· Introdurre in tutte le strutture comunali, quali ed esempio scuole, mense ed uffici, il consumo dell’acqua pubblica, abbandonando quello di acqua in bottiglie di plastica, avvalendosi all’occorrenza di sistemi di trattamento dell’acqua e comunque sempre prevedendo adeguati controlli.


· Incaricare la Commissione Ambiente e Territorio di promuovere e proporre idonee iniziative comunali di informazione e sensibilizzazione sul risparmio idrico.

· Di sottoporre all’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) l’adozione di apposite iniziative quali:

a) sensibilizzazione dell’importanza della riduzione dei consumi di acqua in eccesso, attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa atta a garantire un costo minimale per il minimo vitale quotidiano di ogni persona;

b) destinazione di un centesimo al metro cubo di acqua consumata per interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione di impianti nei paesi privi di adeguate risorse idriche, attraverso al cooperazione internazionale.· Invitare i parlamentari lombardi ad operare per il riconoscimento dell’acqua come diritto umano universale e, pertanto, a garantirne il libero accesso promuovendo lo status del servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.· Di trasmettere il del provvedimento all’ATO della Provincia di Bergamo, al Consiglio di Amministrazione della società pubblica UNIACQUE, al Presidente della Provincia di Bergamo e a tutti i Sindaci aderenti all’ATO e ai Parlamentari eletti nella nostra provincia.

L’acqua è un bene comune per eccellenza e deve essere un diritto di tutti. La sua gestione, quindi, deve essere pubblica in linea di principio e anche per motivazioni estremamente pratiche. Considerando che, dal suo punto di vista giustamente, il privato persegue interessi privati (oprofitto) e non collettivi. Quindi, non mi stupirei se privatizzando la gestione dell’acqua ne deriverebbe anche un aumento del prezzo da pagare per i cittadini.

In quasi tutti i paesi sono state proposte mozioni per l’acqua “bene comune” e, andando al di là dell’appartenenza politica, anche Pdl e Lega di molti comuni hanno votato favorevolmente.

Purtroppo, a Pedrengo la maggioranza Uniti per il Cambiamento (allenaza Pdl e Lega Nord) non ha espresso voto favorevole. Peccato.

Non resta che sperare che, almeno, non aumentino l bollette.

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